L’industria del gioco online vuole credibilità
Negli ultimi mesi l’industria del gioco online ha dovuto affrontare moltissime critiche, dovute ai pessimi esempi forniti al pubblico da alcuni casinò minori, che vengono poi ingigantiti e portati ad esempio dei difetti di tutti gli operatori che fanno affari in questo campo. I critici hanno approfittato di questi eventi, tra cui il recente incidente Full Tilt, per gettare discredito sull’intera industria del gioco, proponendone il blocco, o addirittura il divieto da parte dei governi.
Per contrastare queste voci, l’industria ha lavorato febbrilmente per far valere le proprie ragioni, e modificare il bruttissimo quadro che era stato dipinto. Le grandi compagnie del mercato infatti, a differenza di poche e isolate piccole compagnie che durano una stagione, fanno continui sforzi per rendere più sicure le loro proposte e per assumersi la responsabilità di ciò che offrono. Tutte le maggiori compagnie cercano l’approvazione del governo prima di mettersi sul mercato di un certo paese, rispettando le leggi locali e gli standard stabiliti in sede europea.
Nel mentre che si sforzano di andare incontro ai desideri dei giocatori, i grandi operatori dei casinò online provvedono a rendere i propri siti malleabili e adattabili a qualunque legislazione. Se non lo fanno, è perché la legislazione non è minimamente aperta e non gli lascia alcuna possibilità. Se i governi dei paesi chiusi al gioco online aprissero uno spiraglio legislativo, le compagnie farebbero di tutto per adattarvisi, e il più in fretta possibile.
I critici che hanno fomentato questi sentimenti contrari all’industria del gioco online sostengono che le compagnie sono poco scrupolose nel corrispondere alle prescrizioni della legge. Ma le compagnie rispondono che non sono loro a essere poco scrupolose, è la legge ad essere incredibilmente restrittiva e di fatto ideata per ostacolarle, come nel caso di Svezia, Francia e Stati Uniti.