La lotteria di Washington DC sotto esame

Lo stato di Washington DC era salito agli onori della cronaca di recente per la sua proposta di legalizzazione del gioco online. Prima la lotteria aveva dovuto organizzare una serie di incontri pubblici che spiegassero alla cittadinanza il progetto della legalizzazione e ora la lotteria stessa è finita sotto accusa. Al centro del ciclone si trova un indagine dell’Ispettore Generale di questo stato, J. Willoughby, su un contratto da 38 milioni di dollari vinto da Intralot e promosso proprio dalla lotteria. Un giornalista del Washington Post, Colbert King, ha rivelato che quest’indagine sarebbe iniziata nel luglio del 2010 e riguarderebbe la poca trasparenza di tale iniziativa.

Lo stesso King suggerisce che ci sia un legame tra quest’indagine e i tentativi di legalizzazione del gioco online. Ecco i fatti: la legge per gli appalti di Washington DC dice che i contratti devono essere assegnati preferibilmente ad aziende locali, piccole e in difficoltà. Tuttavia, sarebbe stato difficile trovare un’azienda del genere che fosse in grado di gestire i sistemi della lotteria, così si è pensato di creare una partnership tra una piccola azienda locale e un gigante internazionale del settore.

Intralot è infatti una grossa compagnia greca, che per ottenere l’appalto ha creato una partnership con l’imprenditore locale Emmanuel S. Bailay, padrone dell’azienda Veterans Services Corp. Quest’ultima avrebbe ottenuto la fetta maggiore del contratto da 38 milioni di dollari, contratto siglato nel dicembre del 2009. Nonostante questa vicenda riveli certamente una mancanza di trasparenza da parte della Lotteria, sono in molti a pensare che l’indagine voglia mettere i bastoni tra le ruote al processo di legalizzazione. Questa brutta vicenda e il fatto che l’architetto della legalizzazione – l’indipendente Michael A Brown – è in una posizione di conflitto d’interesse, non gettano certo buona luce sulla proposta di legge.